Osteoporosi e allenamento, un argomento non molto discusso ma di largo interesse scientifico e pratico. In questo articolo scoprirai tutti i segreti di questa patologia.
L’osteoporosi è una condizione che comporta la riduzione della massa ossea scheletrica che diventando più vulnerabile aumenta il rischio di fratture.
Esistono differenti fattori di rischio alla base dell’insorgenza dell’osteoporosi:
- Età avanzata
- Sesso femminile
- Fattori genetici
- Malattie ereditarie
- Menopausa
- Squilibri ormonali
- Sindromi metaboliche
- Alcolismo
- Tabagismo
La diagnosi di osteoporosi è di competenza del medico competente e solitamente si effettua eseguendo una valutazione detta mineralometria ossea computerizzata.
Questa permette di verificare la quantità di minerali presenti all’interno dello scheletro e quindi definire il livello e quantità di massa attiva.
Nel caso in cui i dati risultino insufficienti si prospetta il dubbio di una possibile insorgenza o presenza di osteoporosi, che può essere classificata in più livelli.
Ad oggi non esistono cure farmacologiche o chirurgiche per il trattamento dell’osteoporosi, risulta importantissima la prevenzione e la diminuzione dei fattori di rischio.
Parlando di prevenzione non si può non citare l’allenamento, questo risulta essere uno dei principali punti a favore di una corretta prevenzione.
Per essere svolta nel modo corretto è opportuno che vengano proposti dei protocolli studiati e mirati alla prevenzione o al trattamento della patologia.
Molteplici studi hanno dimostrato come lo sport e il fitness contribuiscano in modo importante nel prevenire e trattare l’osteoporosi.
Quale allenamento per l’osteoporosi?
E’ stato compreso grazie alla ricerca che la condizione di osteoporosi è incentivata dalla diminuzione progressiva della forza muscolare.
La muscolatura non essendo sufficientemente forte e voluminosa comporta un minore sostegno allo scheletro che insieme agli altri fattori di indebolisce.
La contrazione muscolare e il movimento del corpo agiscono con stimoli meccanici sullo scheletro che attivandosi stimola la produzione di minerali.
Per favorire questi processi è necessario che l’allenamento sia programmato in modo da generare adeguate sollecitazioni allo scheletro.
Sia da un punto di vista qualitativa che quantitativo, quindi bisognerà gestire in modo ottimale frequenza, intensità e volume di allenamento.
Basandosi sul principio della super compensazione stimolando l’organismo con stimoli ottimali questo risponderà generando degli adattamenti specifici.
Questi colpiranno le zone di nostre interesse e a cascata permetteranno di ottenere buoni risultati terapeutici sia in ambito di trattamento che di prevenzione.
Gli stimoli allenanti dovrebbero coinvolgere una vasta gamma di movimenti attivi che siano in grado di colpire molteplici punti del corpo.
E’ opportuno proporre allenamenti con sovraccarichi che hanno come obbiettivo l’aumento di forza e capacità coordinative complesse.
Utilizzando diverse tipologie di attrezzature come macchinari isotonici, manubri, bilancieri, elastici ecc.
Anche allenamenti di cross training e ciclici aerobici sono consigliati per la prevenzione e il trattamento dell’osteoporosi essendo in grado di colpire il metabolismo osseo.
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