un nuovo progetto artistico-scientifico per affrontare la crisi climatica senza precedenti

Il cambiamento climatico è una delle sfide più urgenti e complesse che l’umanità deve affrontare. I dati scientifici sono chiari: le temperature globali stanno raggiungendo livelli preoccupanti, e la necessità di risposte efficaci è più pressante che mai. In risposta a questa chiamata globale all’azione, l’associazione culturale Malte ha lanciato il progetto “La casa in fondo al mare”, un’iniziativa che fonde arte e scienza per creare nuove prospettive e soluzioni alla crisi climatica.

una comunità creativa per la consapevolezza ambientale

Il progetto “La casa in fondo al mare”, concepito da Malte e guidato da Sonia Antinori, si propone di usare la creatività come strumento per stimolare la consapevolezza ambientale. Grazie a un’efficace campagna di crowdfunding, l’associazione è riuscita a coinvolgere una rete di esperti e istituzioni, tra cui l’Università Politecnica delle Marche, Worldrise e Reef Check Italia. Questa collaborazione multidisciplinare pone le basi per un laboratorio di idee in cui studenti, cittadini e specialisti lavorano insieme per affrontare l’emergenza climatica non solo come una crisi ma anche come un’opportunità per avviare un cambiamento culturale.

Il progetto si distingue per l’alto grado di partecipazione e dialogo tra diverse discipline, offrendo uno spazio in cui le scienze marine si intrecciano con l’arte. All’interno di questa piattaforma, contributi di esperti come il biologo Carlo Cerrano, l’attivista Mariasole Bianco e l’accademico Gianfranco Rossi servono a consolidare una narrativa che possa ispirare e mobilitare. Tali interazioni non solo arricchiscono il progetto, ma anche stimolano una riflessione profonda sulle implicazioni delle problematiche ambientali contemporanee, sensibilizzando un pubblico più vasto.

un centro di innovazione in campagna

Dal 30 giugno al 4 luglio, la Casa Mestica ad Apiro, immersa nei paesaggi collinari della provincia di Macerata, sarà il cuore pulsante di una residenza creativa unica. Questa località diventerà un luogo di convergenza per studenti e cittadini impegnati in un innovativo progetto che mescola drammaturgia e scienza. L’iniziativa mira a sensibilizzare il pubblico sui pericoli del cambiamento climatico attraverso una serie di “pillole di drammaturgia”. Queste verranno diffuse quotidianamente tramite una web radio interattiva, favorendo una partecipazione attiva e consapevole.

Oltre alle attività quotidiane, la residenza culminerà in una serie di eventi trasmessi in streaming che rompono le barriere geografiche, raggiungendo un pubblico globale. Incorporando ospiti internazionali, musica dal vivo e sessioni interattive di domande e risposte, l’evento aspira a stimolare discussioni significative tra comunità locali e internazionali, rafforzando legami e creando nuove alleanze.

una raccolta fondi a sostegno della cultura e dell’ambiente

Il progetto mira a raccogliere 4.500 euro, cifra che sarà ulteriormente potenziata grazie al sostegno della Regione Marche. Partner tecnici come SVEM e la piattaforma IDEAGINGER hanno un ruolo cruciale nel co-finanziare l’iniziativa, coprendo spese di trasporto, costi tecnici e compensi per gli artisti e i professionisti coinvolti. Questa combinazione di aspetti culturali e pratici non solo garantisce la sostenibilità del progetto, ma fornisce anche un modello operativo per future iniziative analoghe.

L’invito a partecipare è aperto e inclusivo, rivolgendosi a studenti, artisti e cittadini che desiderano contribuire a questa causa. Malte, riconoscendo il valore del sostegno ricevuto, offrirà opere e performance artistiche in segno di gratitudine. Il progetto promette di tradurre in azioni concrete le intenzioni condivise, dimostrando che anche i contributi individuali possono avere un impatto duraturo nella lotta contro la crisi climatica.

“La casa in fondo al mare” si configura non solo come un’iniziativa artistica, ma come un’esperienza di co-creazione che aspira a influenzare positivamente il nostro approccio ai problemi ambientali, dimostrando il potenziale delle collaborazioni tra arte e scienza.

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