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In merito alla fibra alimentare, essa comprende un insieme di carboidrati che non vengono digeriti né
assorbiti (se non in minima parte a seconda del tipo di fibra) ma solo fermentati da parte della flora
batterica del colon con produzione di importanti sostanze nutritive.

Arriviamo subito al dunque…”quali sono i benefici della fibra alimentare?”

  • Contribuisce alla normale funzione intestinale.
  • Aumento della massa fecale.
  • All’accelerazione del transito intestinale.
  • Modula l’assorbimento dei macronutrienti.
  • Ha effetto prebiotico.
  • Può essere un valido alleato durante le diete dimagranti.

Benissimo, ora che conosciamo le principali funzioni della fibra alimentare possiamo metterci comodi e entrare nel dettaglio in maniera più discorsiva ed esaustiva.

Le fibre costringendoci ad una masticazione più prolungata, per aumento del volume del bolo e rendendolo più viscoso.

Allungano i tempi dello svuotamento gastrico conferendo un maggiore senso di sazietà.

Volendo riassumere tutto in una sola frase possiamo dire in breve che le fibre agiscono positivamente sul funzionamento del tratto gastrointestinale.

Grazie alla loro proprietà di trattenere acqua, contribuiscono all’aumento della massa fecale.

Le feci risultano inoltre più soffici.

Feci con queste caratteristiche passano nel colon con più facilità e richiedono una minore pressione durante la defecazione e quindi una ridotta tensione addominale.

Le fibre contribuiscono sia alla normalizzazione che all’accelerazione del transito intestinale (per questo sono indicate sia nella stipsi che nella diarrea oltre che per diverticoli e ragadi).

Si pensa inoltre che ci sia un contributo degli acidi biliari che, sequestrati dalla fibra nel tenue, possono essere degradati dai batteri residenti in metaboliti ad azione leggermente lassativa.

Rallentando lo svuotamento gastrico si ha una immissione del cibo nell’intestino più graduale.

Anche secrezione e attività degli enzimi pancreatici sembrano aumentate.

L’assunzione di fibre nell’ambito di un pasto contribuisce dunque alla riduzione dell’aumento del glucosio ematico post-prandiale.

Si ha un aumento della glicemia più regolare.

Inoltre, riducendosi il tempo di permanenza dei nutrienti nel lume intestinale, si ha minore assorbimento oltre che di zuccheri, anche di grassi, colesterolo e tossine.

In merito a colesterolo e trigliceridi:

  • Abbassano i livelli sierici.
  • Aumentano l’escrezione fecale.
  • Diminuiscono la formazione a livello del fegato.

Hanno un importantissimo effetto prebiotico.

Il mantenimento di una adeguata flora batterica garantisce le reazioni di fermentazione che portano alla formazione degli acidi grassi a catena corta.

Questo determina un abbassamento del pH nel colon e tali condizioni di pH risultano sfavorevoli per lo sviluppo di batteri produttori di tossine.

Oltre ad abbassare il pH del colon, gli acidi grassi a catena corta (acetico, propionico e butirrico) ricoprono dei ruoli di primaria importanza.

Acetati e propionati vengono trasportati direttamente al fegato e sfruttati per la produzione di energia.

Il butirrato risulta imprescindibile per le cellule che rivestono il colon, infatti sostiene lo spessore dello strato di muco intestinale e contrasta i fenomeni di permeabilità intestinale.

Alcuni tipi di fibre inoltre, assunte con una adeguata quantità di acqua prima dei pasti, formando una massa gelatinosa contribuiscono per effetto meccanico a dare il senso di sazietà.

Inoltre, come precedentemente sottolineato, migliorano il controllo della glicemia, potenziano gli effetti dell’insulina e riducono la quantità di Kcal assorbite dall’organismo.

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